MESSINA – Dopo la relazione trasmessa all’assessore regionale, al sindaco ed ai revisori dei conti dal componente del Cda Salvatore D’Urso dove si chiede un’ispezione per verificare la gestione dell’ente Teatro Vittorio Emanuele, anche i sindacati segnalano una “gestione anomala” dell’Ente. Cosi i segretari Silc-Cgil Giuseppe Di Guardo, Uilcom Uil Antonio Di Guardo e Fials Carmelo Tavilla presentano a loro volta una denuncia alla Procura della Repubblica, alla Corte dei conti, all’assessorato regionale allo spettacolo ed all’ispettorato provinciale del lavoro.
Nella denuncia i sindacalisti sottolineano come la gestione, da parte del Presidente Maurizio Puglisi e del Sovrintendente Antonino Saija, sia stata oggetto, in questi mesi, di una serie di segnalazioni: “l’Assessorato ha, in più occasioni, compiuto rilievi di natura organizzativa e gestionale, anche in merito a provvedimenti adottati con il personale, che spesso non hanno sortito alcun effetto concreto; i rilievi ed i richiami dei Revisori dei Conti non sono serviti a porre la necessaria attenzione all’anomala gestione amministrativa-contabile; non hanno ancora ottenuto riscontro le denunce di alcuni componenti il C.d.A. dell’Ente (Giovanni Moschella e Salvatore D’Urso) in relazione alle inadeguatezze gestionali amministrative e contabili, mentre le organizzazioni sindacali hanno ripetutamente denunciato le anomalie nella gestione del personale, sia esso in organico che stagionale o a tempo determinato, ed anche in questo caso non vi sono stati esiti concreti da parte degli Organi di controllo”.
I sindacalisti puntano l’indice sulle forme di assunzione e retribuzione del personale stagionale e giudicano i contratti stipulati quantomenno fantasiosi e assolutamente fuori da ogni norma. Invitando chi volesse avere conferma di quanto detto, a chiedere all’Ente copia di tutti i contratti sottoscritti dai lavoratori in questi mesi, le attestazioni per la consegna e l’utilizzo dei DPI, dove siano stati impiegati per svolgere le attività lavorative (per la verifica se i locali o i cantieri erano a norma) e quali siano state le loro retribuzioni”.
Giuseppe Di Guardo, Antonio Di Guardo e Carmelo Tavilla si chiedono perché, nonostante le numerose segnalazioni finora non siano state avviate le dovute verifiche sulle varie vicende da parte degli organismi preposti e messi a conoscenza dei fatti “Se poi la politica si fa complice e garante di questo modus operandi, in maniera tale da consentire questa gestione- ha concluso Giuseppe Di Guardo-pur prendendone atto, continueremo a vigilare e denunciare. Non vogliamo essere complici, di una conduzione che porterà al collasso il Teatro ed i suoi lavoratori”.