Il Tribunale di Barcellona ha dichiarato fallita per insolvenza la Pumex Spa, l’azienda si occupava dell’estrazione e della lavorazione della pomice dalle cave bianche di Porticello e Aquacalda di Lipari. I giudici del Tribunale (presidente Michele Galluccio, componente Vincenzo Cefalo, relatore Rosa Grippo; cancelliere Salvatore Calabrese) nello sciogliere la riserva, hanno accertato debiti scaduti e non pagati per oltre 30 milioni di euro. Ordinata, dunque, entro il termine di tre giorni, l’apposizione dei sigilli agli immobili industriali di Porticello e Acquacalda, i quali dovevano essere trasformati in strutture turistiche di attrazione internazionale, grazie all’ipotizzata partecipazione di una società mista pubblico-privato, progetto che non ha convinto i giudici. La richiesta della risoluzione del concordato e del fallimento della Pumex era stata presentata da uno dei creditori, Maurizio D’Este, il 10 novembre del 2014. Lo stesso giorno il commissario giudiziale, prof. Massimo Galletti, presentava una relazione dalla quale emergeva lo stato di insolvenza. La proposta di concordato prevedeva la cessione dei beni ai creditori, il pagamento per intero delle spese della procedura; il pagamento integrale dei crediti privilegiati, mediante due rate di 950.000 euro cadauna, la prima delle quali doveva essere pagata decorsi 6 mesi e la seconda decorsi 12 mesi dall’omologa del concordato stesso.
La Pumex è fallita
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