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L’Ignoto Marinaio – 700, 320, 61: TRATTATI DA “BABBI”, ISCRIVETEVI AGLI ÀPOTI

L’Ignoto Marinaio

700, 320, 61: TRATTATI DA “BABBI”, ISCRIVETEVI AGLI ÀPOTI

E vabbè, dico a voi che questo sindaco lo avete voluto. Che vi lamentate a fare? Cosa cercate adesso ? Non vi piace che il Masterplan renziano abbia assegnato a Messina e provincia solo 61 milioni?  Lo so, lo sanno tutti: Catania ne ha beccati 700 e Palermo 320? Non c’è proporzione. Sappiamo pure che in città di quei 61 milioni ne arriverà un terzo, perché i comuni della provincia battono cassa e non gliene frega un cavolo del capoluogo.
Protestano anzi, perché le basse quotazioni di Accorinti hanno avuto, anche questa volta, un effetto di trascinamento per loro. Verso il basso, s’intende.  Il presidente del Consiglio è andato da Bianco e Orlando e ha saltato Accorinti? Beh, sì. Che patto doveva firmare Renzi a Messina e con chi? Che bisogno c’è di andare nella città “babba”, tanto è “babba”. E ha un primo cittadino che l'”ingiuria” la merita. Piuttosto state attenti che questi quattro soldi – per tre anni – si perdano pure. Il Comune va alla velocità di una tartaruga. I nodi vengono al pettine; i catanesi si sono scelti come sindaco un Bianco che a Roma tutti conoscono, ha fatto pure il ministro dell’Interno: sa dove andare, con chi parlare, quali argomenti usare per portare moneta a casa. I palermitani, in attesa del “nuovo”, hanno scelto l’usato garantito, Leoluca Orlando. Sarà quel che vi pare: peronista, gesuita, professionista antimafioso, un po’ retrò, ma sempre Orlando è. Dove si presenta a Luca aprono le porte. Invece, immaginate…scusi signor Ministro, c’è uno qui in anticamera un tale che dice essere il sindaco di Messina, che faccio lo accompagno alla porta? A me pare uno un po’ strano, sa quelli un fissati con l’Oriente, ha una maglietta del Tibet, immagini se può essere davvero il sindaco.  E poiché l’abito “fa” il monaco, sì lo faranno entrare, ma poi… E che dovrebbe dire? Chi è? Il sindaco della fu rivoluzione? Che ne sa di Master Plan ? Per lui queste sono cose astruse. Macché idee, progetti, fondi, non gli parlate di queste cose complicate o più semplicemente di ottenere soldi pubblici per affrontare i disastri: neppure per quelli che ha creato lui. Non sa nulla, non sa fare nulla. Ci andassero gli “scienziati”: Cacciola, Signorino, o il nuovo arrivato dal doppio cognome straniero, fichissimo. Cosa? Pugni sul tavolo?  Ma no. Lui è pacifista, queste cose non le fa. Quindi signori e signore, accontentatevi. Nisba. Lo avete votato, ve l’ha data a bere: la città con lui avrebbe svoltato. Ha svoltato. Nel precipizio. Sapete, io e quattro amici abbiamo fatto una “Scuola di Àpoti”. Io sarei una specie di caposcuola, insomma il master del gruppo, modestamente. Le iscrizioni sono aperte. Chi siamo? Imitatori alla buona di Prezzolini che inventò la parola: “àpoti”, dal greco “ápotos”, che non beve. Siamo quelli che non l’hanno bevuta e non la bevono. Che non hanno bevuto tre anni fa le frottole del sindaco tibetano. Io e i quattro amici continueremo a non berle. Voi, che lo avete votato, soffrite in silenzio. O cercategli un Mister Plan. Che gli faccia da master. Così, nemmeno al 2018 arriva. Non lui, la città.