- La Gazzetta Messinese – Informazione online Messina - http://www.lagazzettamessinese.it -

L’Ignoto Marinaio – Accorinti e il Lavoro “non fatto”: ci vuole un altro “dopo”

L’Ignoto Marinaio

Accorinti e il Lavoro “non fatto”: ci vuole un altro “dopo”

Del puntuale report annuale fatto da Tempo Stretto sull‘attuazione del programma dell’amministrazione guidata da Renato Accorinti, ciò che mi colpisce di più è il capitolo del l’occupazione. In mille giorni il Tibetano non ha fatto una sola, dicesi una, delle cose promesse tre anni fa ai messinesi. E a fronte di un voto giovanile di protesta ed entusiasmo che portò il Tibetano a Palazzo Zanca, impressiona il cinismo che fa registrare un “non fatto” per ciascuna delle voci del libro dei sogni dedicata a “Lavoro e Imprese”. Non mi soffermo sui particolari. Perché tutto è rimasto carta straccia ad uso del Demagogo in Maglietta: Crescimpresa, Autogestione, Fondi Europei, Cnr, Italia Lavoro, Sviluppo Italia, Università, Incubatori, Cittadella del Made in Sicily. Creature fantastiche. Animali immaginari. Mostri partoriti dalla mente di Accorinti e Accoliti. Per fregare la gente. Per dargliela a bere. In una città dove più di un giovane su due non lavora. Un dato che l’Amministrazione non ha provato, non dico ad aggredire, ma neppure a smuovere. Zero. Ragazze e ragazzi vagano per Messina  giorno e notte, come tanti zombie. Lasciati senza speranza. Neppure una. O una prospettiva. Un fondo a cui accedere per cercare una strada di auto-impiego; una terapia d’urto di cantieri di lavoro per piccole manutenzioni di strade, piazze, verde; una strategia per riagganciare il Ponte. Qualunque idea, qualunque cosa. Pure minima. Precaria. Sperimentale. Macché: il deserto di idee e iniziative. Nulla. È un invito ad andarsene. Via. Fuori. Milano, Londra, Malta, Emirati. “Annativinni”: questo il messaggio. Chi trova forza, coraggio e un aiuto, lo fa. C’è chi non ce la fa. E ciò spiega perché Messina è una delle capitali d’Italia con maggiore presenza di popolo Neet. Sono i “Not (engaged) in Education, Employment or Training”, chiamati pure “Né – Né”.  Sono quelli che hanno perso ogni speranza: non lavorano e non cercano lavoro; non vogliono impegnarsi in alcunchè: formazione, apprendistato, stage, tirocinio. Abbandonati a se stessi. Abbandonati dalle istituzioni. Lasciati soli da chi governa la città.
La stragrande maggioranza di loro, alle Amministrative del 2013, tre votò per Accorinti. Contro il potere, il clientelismo, la disoccupazione e la disperazione. La quale non è stata né raccolta né accolta; né ascoltata, né
guidata, nè presa per mano. Niente. E non si vede alcuna repisiscenza, autocritica, revisione di sé. Dopo tre anni Accorinti e soci non possono più scaricare su “prima”. Su “quelli”. Su “ieri”. E nell’angoscia di decine di migliaia di famiglie che vivono la depressione, lo scoramento, la non-vita dei loro ragazzi, rischia di farsi strada il guardare indietro. “Ma tutti i vecchi, qua, gridano: Meglio prima ! Meglio prima! E lo grido anch’io, sa”, fa dire, a uno dei suoi personaggi, Luigi Pirandello ne “I vecchi e i giovani”. Io non lo grido, non lo penso, non lo provo. Ma, sono anche sicuro che non è “meglio dopo”. No: non è meglio dopo. Questo “dopo”. Tutti dobbiamo lavorare per un altro “dopo”.