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L’IGNOTO MARINAIO – il Rettore PD anti-PD, il Policlinico, lo scienziato pazzo e l’ictus: non scappate per favore.

L’IGNOTO MARINAIO

IL RETTORE PD ANTI-PD, IL POLICINICO, LO SCIENZIATO PAZZO E L’ICTUS: NON SCAPPATE PER FAVORE.

Pietro Navarra ha deciso di occupare i media come non mai. E ha deciso di farlo nel bel mezzo di una campagna elettorale regionale che prelude a un cambio politico non da poco a Palermo. Esce di scena il suo compagno di partito, Rosario Crocetta, il cui posto quasi certamente sarà preso da Nello Musumeci, candidato del centrodestra. Navarra, con la nidiata – allevata da Franco Tomasello che poi lo tradì – di amici e compagni che lo seguono e lo circondano nella sua avventura rettorale-politica, non si è limitato a manifestare i suoi gusti politici, a mostrare le sue preferenze renziane, a vantare un filo diretto con Palazzo Chigi e il Nazareno. No, è entrato pesantemente in campo mettendo in lista l’uomo di maggiore ruolo nell’Università, il direttore generale Franco De Domenico. Il quale, infatti, è candidato nella lista Pd dove contende al vecchio Pippo Laccoto l’unico seggio che ai Democratici resterà dei tre che avevano conquistato cinque anni fa. E cosi l’Ateneo peloritano è diventato il più grande comitato elettorale della sinistra sicula, ex aequo  con quello palermitano che candida il rettore Micari addirittura a Presidente della Regione: insieme possono vantare per il ranking internazionale, di avere candidato i propri boss uno a Palazzo dei Normanni e l’altro a Palazzo d’Orleans. Come? Dite che non sono titoli scientifici? E perché nelle classifiche mondiali degli Atenei, due Palazzi tanto carichi di storia, cultura, architettura non fanno punteggio? Ma che cavolo dite? Insistete, no? È vabbè, siete i soliti detrattori di Navarra, magari annidati in quella setta che dai Colli ora è scesa quaggiù nel cuore della città e vuole dettare legge, acquartierata in quel vecchio maniero che andava demolito. Sì, demolito, con quel nome che risale all’Unità d’Italia, destino segnato: ospedale Piemonte, suvvia. E ora, invece… tutti quei milioni, un’indecenza. Una vera indecenza, 91 milioni a Messina. Mah, a Roma saranno andati fuori di testa, o il Prof, lo Scienziato Pazzo esiliato tanti anni fa dall’Università lassù, avrà inventato qualche diavoleria per ammaliare i ministri. Ma tutti, proprio tutti: di destra, sinistra, centro; uomini e donne. Ministri e ministre. Come farà? Boh. Avrà studiato una pozione che agisce direttamente sulle cellule nervose. Gliela metterà di soppiatto nel caffè. Capacissimo. Alla fine gli dicono sempre sì: arriva sempre, dove e come vuole lui. Un pericolo per lo status quo, tutti questi denari che piovono sulla sanità cittadina, addirittura sulla ricerca. Che però ora sta diventando status quo ante, diavolaccio! Lasciamo stare. Navarra – cognome storico – circondato dai suoi “Dotti Medici e Sapienti” (Bennato) ha deciso di difendere lo Status Quo, fino alla morte. Costi quel che costi. E così da uomo Pd, che sogna un seggio sicuro Pd a Roma come Renzi-fidelis, ha impugnato il Piano Sanitario del governo regionale guidato dal Pd, con assessore alla Sanità Pd. Ridicolo. E perché? Perché all’Ospedale Piemonte redivivo, con la nuova anima IRCCS-NEUROLESI, bisogna impedire che nasca una Stroke Unit. Per voi/noi volgo: una Unità di Cura Cerebrovascolare dedicata alla gestione del paziente con ictus. Lo so, lo so, direte voi: perché al Policinico vogliono impedire nasca una eccellenza sanitaria in città? Perché il Magnifico Democratico si agita come mai nessun suo predecessore? Non è un “quid” in favore della salute del paziente, di ciascuno di noi a cui potrebbe piovere addosso un ictus? Per forza al Policinico bisogna andare? Perché, se ci fosse una struttura nuova, forse più moderna, avanzata, non sarebbe un’opportunità, una protezione sociale in più per i messinesi della città e della provincia? Non capite? Io sì. 

Permettete una parola, io non sono mai andato a scuola

e fra gente importante, io che non valgo niente

forse non dovrei neanche parlare,

Ma dopo quanto avete detto, io non posso più stare zitto

e perciò prima che mi possiate fermare

devo urlare, e gridare, io lo devo avvisare,

di alzarsi e scappare anche se si sente male,

che se si vuole salvare, deve subito scappare!“. 

Ah, Bennato: con gente così, il malato dovrebbe scappare. Forse anche il cittadino che sta bene. Ma restate, per favore. Non lasciatemi solo. Se mi venisse un ictus…

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