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L’Ignoto Marinaio – SFIDUCIA. IL PONTE TRA FRANCANTONIO E RENATO? C’È, È IL NO-PONTE

L’Ignoto Marinaio

SFIDUCIA. IL PONTE TRA FRANCANTONIO E RENATO? C’È, È IL NO-PONTE

Pare che Francantonio Genovese – ancora sotto choc per la pesante condanna a 11 anni – non abbia gettato la spugna. E abbia dato ordine ai suoi fedeli in Consiglio di non votare la sfiducia ad Accorinti. Voti determinanti, decisivi, per non interrompere anzitempo il mandato del sindaco tibetano. Sembra una Cosa irreale. Inspiegabile. Il nuovo, il pulito, il campione della Legalità salvato dal Contrario. Il Male e il Bene abbracciati. Intrecciati. Cosa hanno da spartire i due? Perché Genovese lo fa? E perché Renato accetta? Chissà se lo sanno quelli di “Indietrononsitorna”, promotori del sit-in pro Accorinti: suggerisco che tra i cartelli in favore del sindaco, ne mettano qualcuno pro Francantonio. Lo sapranno -che dite? – che i due sono stati amici? Sapranno che i due hanno avuto, in fondo, di Messina la stessa idea: mai il Ponte. E poi, Accorinti “sinistro” lo è di appartenenza: progressista, pacifista, ambientalista tout court. E Francantonio, per quanto moderato e geneticamente democristiano, figlio e nipote d’arte, aveva scelto la gauche per stare nella società politica e farsi eleggere in Parlamento. È vero: Francantonio ambientalista lo è per interesse e necessità. Ed eredità. Ma, lo è.

È così sul Ponte, Genovese e Accorinti la pensano e l’hanno sempre pensata allo stesso modo. Hanno militato nella stesso schieramento: ideale, morale, culturale. Ed economico. I No-Ponte. Che, come spesso è accaduto nella storia dell’ambientalismo, talvolta mette insieme imprenditori – in questo caso bisogna sempre aggiungere “illuminati” – e verdi, businessman ed ecologisti. Il Ponte è stato – ed è – ponte che collega arrampicatori di piloni e protettori di volatili, ai traghettatori privati. I quali incassano, da ciascuno di noi, ogni qualvolta ci uniscono al Continente con i ferry-boat. Il No al Ponte è bandiera, è weltanschauung, che ha tenuto sempre insieme – prima sopra sopra, poi sotto sotto – la Tourist e Accorinti col suo variopinto seguito di pretenziosi ottimati, radical chic attempati e cittadini (giustamente) incazzati. Anche se, ufficialmente, Francantonio alle ultime amministrative doveva sostenere il proprio pupillo, quale altro sindaco, più di Renato, avrebbe mai potuto opporsi all’odiato Ponte ? Quale altra amministrazione avrebbe potuto difendere – con argomenti nobilissimi e di alto sentire – lo status quo dei Caronte dello Stretto ? Nessun primo cittadino avrebbe mai potuto rifiutare l’opera – i capitali, il lavoro, i riflettori di tutto il mondo – se non Accorinti. Neppure Francantonio in persona, quando fu sindaco, poté e avrebbe potuto tanto. L’Onesto, il Puro, l’Unto (soprattutto per la maglietta) è il nemico giurato del Collegamento Stabile. Che, a sua volta, è nemico giurato dei traghettatori privati. Controprova ? L’ala arrabbiata degli accorintiani, che ha convocato il raduno di oggi, attacca “la mediocrità di gran parte del consiglio comunale, inefficiente oltre ogni limite e trasformista senza alcun ritegno, che  cerca oggi di compattarsi nella maniera più spregiudicata, incurante degli interessi della Città”.  Spara a zero contro i consiglieri, ma mette il prudenziale “gran parte”. Non fa nomi: anzi, fa sconti e redime chi non firma e non vota. Chiunque sia, inclusi gli imputati di Gettonopoli, sui quali il sindaco tace. I pretoriani di Renato sono pronti a rilasciare salvacondotti, ad accogliere a braccia aperte i renitenti al voto di sfiducia nella “Messina che vuole sfuggire alla morsa dei padrini e dei burattini”. Anche i “genovesi”. E, allora, in questo momento di così grave difficoltà, chi glielo fa fare a Francantonio di buttare giù il Tibetano? Perché dovrebbe? Oh, certo, il padrone del vapore e dei vapori, ora è il capo dei berlusconiani locali. E cosa cambia? Credete che queste convergenze possano essere cancellate dalla dialettica maggioranza-opposizione, dalla politica, dagli interessi della città? O anche dal vulnus delle scuole al freddo e al gelo? Tu, cittadino tra cittadini, anche tu ingenuo lettore: vi scandalizzate? Ancora vi soffermate sulla “presidenta” che firma, ma non vota e altre “stranezze”.

” Siamo realisti signor Cusan, non potevamo correre il rischio che scoppiasse una rivoluzione.– E aggiunse – Non in questo momento – Capisco – disse Cusan. –  Non in questo momento”. (Leonardo Sciascia, Il Contesto).