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Minuti: Nell’era Accorinti, imprese e lavoro sempre più giù.

MESSINA – Intervista al coordinatore di Scuola Politica (Briguglio-Musumeci):” Sì al Ponte e nell’immediato 100 piccoli cantieri. La Giunta non fa nulla per attrarre investimenti”

D: Piu’ di mille imprese hanno chiuso in città nel 2015, che ne pensa?

R: Un dato senza precedenti. È ancora più preoccupante, lo dico da imprenditore, che a fine anno in quasi 200 hanno deciso di abbassare le saracinesche per sempre per non affrontare il 2016: molti operatori economici prevedono che quest’anno andrà peggio. Insomma muoiono 3 attività al giorno. E la Messina accorintiana sembra un cimitero di aziende.

D: Che c’entra Accorinti?

R: Una giunta, a maggior ragione, vestita di nuovo, dovrebbe avere un ruolo attivo nell’attrazione di capitali. Invece, zero: nessun programma, nessuna iniziativa. Chiacchiere, almeno finora.
Ovvio , non aiuti una impresa Messinese se alla stessa fai pagare in un anno 25.000 euro per cento metri quadrati di suolo pubblico, non mi risultano queste cifre neanche a Piazza Navona a Roma , ove sicuramente e’ una realta’ di flusso turistico assolutamente diversa.

D: Il suo gruppo politico cosa suggerisce? Qualche idea?

R: Riqualificare aree pubbliche dismesse, alcune anche prestigiose. La Vecchia Dogana ad esempio: farne un terminal per i crocieristi e uno spazio espositivo di prodotti di eccellenza messinesi. Anche la Fiera ha bisogno di una mission in questa direzione come attrattore di un grande investimento nel campo turistico- commerciale. E trasformare i villaggi da periferie abbandonate in villaggi-albergo per fare un terzo esempio, incentivando la trasformazione di case abbandonate in micro-strutture ricettive tipiche siciliane e messinesi.

D: Non vede nessun cambiamento in questo campo?

R: No, l’amministratore nuovo è quello che ha una visione di marketing del proprio territorio, che offre opportunità a chi vuole investire, dai suoli alle imposte, che tiene un filo diretto con le aziende locali e con gruppi economici esterni che vanno invogliate a investire. Io a Palazzo Zanca vedo solo passi indietro, non avanti.

D: Avete qualche iniziativa da proporre per la disoccupazione?

R: Stiamo preparando un pacchetto di proposte. Voglio subito dire che con uno o più disoccupati, giovani ed espulsi dal mercato del lavoro, ogni famiglia messinese, siamo ormai all’emergenza. Nell’era Accorinti tutti gli indicatori occupazionali sono precipitati. Le dico intanto molto nettamente che la prima risposta non può che essere il “Si” deciso alla costruzione del Ponte sullo Stretto. Basta con lobby e fondamentalismo ambientalista nel cui humus è nata la candidatura di Accorinti. Il Ponte è la più grande risposta alla disoccupazione, un’opportunità straordinaria per i messinesi. Non facciamoci turlupinare. Bisogna farlo.

D: Oltre il Ponte?

R: Il Comune vari entro la primavera 100 cantieri di lavoro, ci metta fondi propri, per una risposta d’emergenza e li destini a piccole opere e manutenzioni in città e nei villaggi: strade, buche, marciapiedi, verde pubblico, spiagge. Un intervento straordinario che può dare risposte immediate. Bisogna fare presto. Invece vedo inerzia e mancanza di idee non solo della giunta, ma anche del Consiglio comunale: politicamente ormai sono tutta una cosa. Oggi tutti vedono che Accorinti non è stata la soluzione ma il peggioramento della crisi amministrativa ma anche economica e sociale della città. Noi lavoriamo per una nuova Amministrazione e per una nuova opposizione.

 

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