News

Sulle ali dell’entusiasmo – il M5S vuole la Regione

Giancarlo Cancelleri ha subito messo da parte la diplomazia. E persino nelle ore caldissime delle vittorie a cinque stelle in Sicilia come nel resto della penisola, ha dribblato l’ubriacatura dei festeggiamenti, per guardare già avanti. “Lanciamo un’opa nei confronti della Regione”. Siamo già oltre, insomma, queste amministrative. Ma altre elezioni comunali scandiranno il cammino grillino verso Palazzo d’Orleans. Il successo ad Alcamo, Favara e Porto Empedocle non può essere ridotto al semplice resoconto di qualche vittoria locale. Si rischierebbe di perdere di vista un trend, un fenomeno figlio della protesta, certo, ma che presto si candida a diventare governo. I tre Comuni conquistati con i ballottaggi – testa a testa nei quali i cinquestelle sembrano imbattibili – si aggiungono ad altri centri conquistati dal Movimento in questi anni. E pure importanti, come il capoluogo Ragusa, e le grosse e importanti cittadine di Gela e Bagheria, solo per fare gli esempi più clamorosi.

Il Movimento cinque stelle, insomma, gradualmente, si sta per prendere la Sicilia. Ma l’ultimo passo è difficilissimo. Prima delle elezioni regionali, infatti, verso le quali Cancelleri ha già indirizzato la prua pentastellata, si terrà una importantissima tornata di elezioni amministrative. Quelle, per intenderci, in occasione delle quali i siciliani sceglieranno, tra gli altri, il sindaco di Palermo, oltre a quello di un altro capoluogo come Trapani.

Insomma, le prossime comunali saranno una riedizione in salsa sicula delle elezioni appena svolte in città come Roma, Napoli, Milano e Torino. Sarà la corsa nel capoluogo siciliano, al di là dell’indubbio valore dei successi di Alcamo, Favara e Porto Empedocle, la competizione dalla quale potrà scaturire certamente un messaggio politico forte. Per farla breve, se dopo Roma, Torino e i Comuni siciliani, i grillini dovessero centrare la vittoria nella “capitale” di Sicilia, la strada verso Palazzo d’Orleans sarebbe probabilmente spianata.

Ma il condizionale è d’obbligo, non solo per la distanza che separa dalle regionali (fine del 2017?), ma anche a causa di una legge elettorale che rischia di disinnescare uno degli aspetti che in questi giorni sta portando i Cinquestelle alla guida di tanti e importanti Comuni. In Sicilia, infatti, si voterà in una tornata unica. Chi prende più voti, insomma, vincerà. E non è previsto il ballottaggio, proprio il terreno sul quale i grillini hanno fondato i loro successi, grazie all’abilità di afferrare il passaggio al “secondo turno” con le proprie forze tramite candidati più rassicuranti che in passato (a differenza di altri candidati che potevano fondare il proprio consenso su coalizioni fatte da diversi partiti), e poi grazie alla capacità di attrarre i voti degli sconfitti, soprattutto dall’area di centrodestra.

Tra un anno e mezzo, i grillini dovranno vincere al primo turno, insomma. In uno schema che quasi certamente riproporrà un “tripolarismo” forse persino complicato da altre scommesse personali. Proprio i due massimi antagonisti di Cancelleri alle ultime regionali, infatti, in tempi e modi diversi hanno fatto sapere di essere pronti a riprovarci. Di poco fa, l’annuncio di Nello Musumeci. Vecchio di qualche giorno, quello di Rosario Crocetta.

Una frammentazione, però, che potrebbe proprio fare il gioco dei Cinquestelle. Che stanno vestendo i panni, in Sicilia, dei veri rottamatori. Costringendo anche il resto della politica siciliana a interrogarsi sui modi e le facce, a volte vecchi, di fare politica oggi, ai tempi dei social network. Un mare, quello della rete, sul quale il Movimento “naviga” a vele spiegate. Mentre gli altri, ancora aggrappati agli scogli di una politica “tradizionale”, rischiano di soccombere. Ma è presto per cantare la vittoria grillina. C’è da superare, prima, lo scoglio palermitano. Solo allora si potrà parlare davvero di una trasformazione della Sicilia che fu democristiana e granaio del centrodestra, e recentemente teatro di una pseudorivoluzione alimentata dagli spot antimafia, in un’Isola a cinquestelle. Ammesso che qualcuno possa immaginare, oggi, cosa significhi davvero.

Fonte:www.livesicilia.it

Testata registrata presso il ROC al n.25404.
Direttore Responsabile Giovanni Gentile Tutti i contenuti de lagazzettamessinese.it sono di proprietà di Soc. Cooperativa Sociale “COMPAGNIA DEI SERVIZI” P.I. 03175420839.

Scarica l'App de LaGazzettaMessinese.it

Copyright © 2015 - 2018 Soc. Cooperativa Sociale “COMPAGNIA DEI SERVIZI”

In alto