MESSINA – Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato di Messina, nell’ambito di una vasta operazione contro la criminalità organizzata barcellonese, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, su richiesta dalla locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 15 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, peculato, trasferimento fraudolento di valori, violazione della pubblica custodia di cose e sottrazione di cose sottoposte a sequestro.
Per le operazioni di polizia giudiziaria – coordinate dalla Squadra Mobile della Questura di Messina e dal Commissariato di P.S. di Barcellona Pozzo di Gotto – sono stati impiegati circa 150 agenti della Polizia di Stato, tra cui personale delle Squadre Mobili di Palermo, Catania, Siracusa, Enna e Vibo Valentia; delle S.I.S.C.O. di Palermo, Catania e Messina; del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale”; del Reparto Cinofili della Questura di Vibo Valentia; dei Commissariati di P.S. della provincia di Messina.
La misura cautelare si fonda su un quadro di gravità indiziaria, raccolto nel corso di svariati mesi per effetto delle articolate indagini, coordinate dalla Procura di Messina-Direzione Distrettuale Antimafia, che ha diretto le investigazioni affidate al Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, alla Squadra Mobile della Questura di Messina e al Commissariato di P.S. di Barcellona Pozzo di Gotto. Gli elementi acquisiti hanno disvelato l’esistenza e la operatività di una
ben articolata compagine delinquenziale, di matrice mafiosa, dedita ai delitti, di estorsione, peculato, trasferimento fraudolento di valori, violazione della pubblica custodia di cose e sottrazione di cose sottoposte a sequestro, commessi con l’aggravante del metodo e della finalità mafiosi, attraverso la gestione illecita di un’impresa, con sede a Barcellona P.G., nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, smaltimento di rifiuti speciali e demolizione dei veicoli. L’impresa, a sua volta, era già destinataria di diversi provvedimenti giudiziari di sequestro e confisca, devenuti definitivi, all’esito di procedimenti penali e di misure di prevenzione antimafia. In particolare, all’esito delle indagini già coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, il 16 giugno del 2011, era stato disposto il sequestro, dal G.I.P. di Messina, della medesima azienda, cui aveva fatto seguito un primo provvedimento di confisca da parte del G.U.P., nel primo grado di giudizio, in data 31 ottobre 2012, confermato dalla Corte d’ Appello di Messina il 28.10.2014 e nuovamente confermato, dopo il ricorso in Cassazione e un giudizio di legittimità costituzionale, dalla medesima Corte di Cassazione, in data 11.06.2018.