MESSINA – Non cessa l’emergenza nella distribuzione idrica a Messina. Riparato il by-pass e ripreso il flusso dall’Alcantara il quantitativo di acqua che arriva in città, secondo l’Amam, è di circa 600lt/s considerando anche l’acquedotto della Santissima e gli altri pozzi piccoli da cui ci approvviggioniamo. Lasciando stare le polemiche con il Governatore di Sicilia, Rosario Crocetta, sui consumi della città, siamo alla metà del fabbisogno giornaliero; sulla carta dovrebbe essere possibile un’erogazione normale, ma a giorni alterni, sulle utenze cittadine. Difatto, e nessuno sa spiegarci il perchè, ci sono zone della città che non vedono una goccia d’acqua da più di quindici giorni… . Con il controllo delle operazioni che è passato in mano della Protezione Civile, in effetti, il servizio delle autobotti è stato potenziato tantissimo, le navi cisterna, arrivano regolarmente (ed il loro apporto non è calcolato nel computo di acqua che giunge in città), ma c’è una vasta fetta di popolazione, soprattutto anziana, che non riesce ad avere il prezioso liquido. Purtroppo, e ci duole rimarcarlo, il fatto che l‘Ing. Luigi La Rosa dichiari che la rete di distribuzione è vecchia di 40 anni e che lui l’ha ereditata così, non può essere una giustificazione, ma è ancora una volta la dimostrazione che chi ci amministra, a vario titolo, tende a far andare la barca, senza pensare che le esigenze cambiano e che quindi devono necessariamente cambiare anche le strutture che forniscono servizi ai cittadini, per esempio se l’Amam S.p.A. avesse investito in qualche “serbatoio” nuovo, piuttosto che in un programma di informatizzazione della riscossione delle utenze – legittimo per carità – la popolazione non si sarebbe trovata in questa situazione.
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