Tra le iniziative per l’evento “1955 – Messina Europa Mediterraneo – 2015”, promosso dal Comune nell’anno della ricorrenza del 60° anniversario della Conferenza di Messina, al Palacultura, è stata inaugurata la mostra “La Sicilia, l’Europa”. All’evento, presente il sindaco, Renato Accorinti, con gli assessori, Tonino Perna, Sergio De Cola, Nino Mantineo e Sebastiano Pino; ha preso parte il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari europei, Sandro Gozi. L’iniziativa è stata illustrata dal presidente del Movimento Europeo – Italia , Pier Virgilio Dastoli, il quale ha sottolineato che: “Il modo migliore di presentare la mostra ”La Sicilia e l’Europa”, organizzata dagli archivi storici dell’Unione europea è di iniziare citando Vitaliano Brancati, uno dei letterati più illustri di quest’isola”. Brancati scrisse: “Ecco la Sicilia, posta sopra una delle più suggestive parti del mondo: all’ingresso di due continenti, da Messina guarda l’Europa e da Capo Passero guarda l’Africa”. “Più di tante altre regioni italiane, prosegue Dastoli – la Sicilia è europea per il suo essere spazio transculturale. Se si fa un salto all’indietro di 800 anni, ritroviamo Federico II, Re di Sicilia e Duca di Svezia, Re di Germania e Imperatore del Sacro Romano Impero essendo stato prima Re dei Romani e infine Re di Gerusalemme. Se balziamo in avanti fino alla cultura europea moderna, pensiamo a Giovanni Verga e Luigi Pirandello. Se cerchiamo un romanzo che può simboleggiare l’Unione europea oggi – ferma al crocevia fra innovazione e immobilismo – leghiamo l’Europa al ”Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa e a quel che dice il Principe di Salina a Chevalley di Monterzuolo, inviato del Governo sabaudo: ”se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Se pensiamo infine all’Europa contemporanea e ai primi passi verso l’unificazione del Continente, rinnovando il comune sentire dei ”padri fondator” della piccola Comunità a Messina nel giugno 1955, ricordiamo politici siciliani come Gaetano Martino, Ugo La Malfa e Luigi Sturzo ma anche chi ha dato la vita lottando contro il cancro della mafia – che ha ora metastasi in tutta Europa – come Piersanti Mattarella e Pio La Torre. La Sicilia dunque, all’ingresso di due continenti. Vale la pena di citare, per concludere – ha detto Dastoli – Aldo Moro statista meridionale e uomo politico europeo: ”Il destino dell’Italia è legato al destino di quest’area e perciò nessuno è chiamato a scegliere di essere in Europa o nel Mediterraneo: perché l”Europa intera sta nel Mediterraneo (discorso al Senato, 6 novembre 1973)”. L’esposizione “La Sicilia e l’Europa” ha come scopo primario illustrare la dimensione europea della Sicilia, compiendo un percorso storico suddiviso in tre fasi: la Sicilia come fenomeno culturale europeo: il “Grand tour” dall’inizio del secolo agli anni ’50; la Conferenza di Messina, i prodromi, gli esiti; la Sicilia in Europa: dagli anni Sessanta ad oggi. Il termine ad quem sarà costituito dall’isola di Lampedusa come frontiera esterna dell’UE. La mostra, che si baserà su riproduzioni di documenti e fotografie, provenienti dagli Archivi Storici dell’Unione Europea, dagli Archivi Alinari e da altre istituzioni, si prefigge di contestualizzare la conferenza di Messina nella realtà siciliana del secondo dopoguerra e di tracciare le conseguenze di lungo periodo dell’integrazione europea per l’isola e per il meridione. Ad arricchire la mostra, anche le figure in grandezza naturale di alcuni dei Padri fondatori dell’Europa offerte sempre nell’ambito del progetto SMILE dalla Fondazione Konrad Adenauer; è stata allestita su dodici pannelli, più uno d’apertura e uno di credits, ciascuno dei dodici pannelli conterrà dalle quattro alle cinque immagini bianco e nero o a colori (riproduzioni di foto o documenti) supportate da didascalie in doppia lingua (italiano e inglese, per un totale di circa 60 immagini.
Al Palacultura la mostra “La Sicilia, L’Europa”
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