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Le spese dello Stato nel 2015 – Un Miliardo alle Provincie

carta-monetaLe Province come enti politici non esistono più, ma nel 2015 hanno ricevuto un miliardo di euro dallo Stato. Quanto costa il Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, che sarà abolito con la riforma Boschi? Sei milioni di euro da inizio anno. Lo ha messo nero su bianco la ragioneria di Stato che ha aperto le porte delle spesa pubblica pubblicando tutti i dati relativi al complesso dei pagamenti a carico del bilancio dello Stato.

Insomma, pagamenti in chiaro: la pubblicazione, infatti, si innesta nel quadro delle iniziative adottate dal ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione attraverso l’Agenzia per l’Italia digitale e contribuisce a estendere la base informativa a supporto del progetto che ha portato allo sviluppo del portale soldipubblici.gov.it. Nel dettaglio la serie di dati resa disponibile riguarda i pagamenti a carico del bilancio 2015 cumulati da gennaio a ottobre.

La mole di numeri messi in fila dai tecnici dello Stato è enorme, ma alcuni dati balzano all’occhio immediatamente. La prima voce di spesa pubblica è il debito: 138,1 miliardi in 10 mesi. La politica nazionale, invece, costa 2,5 miliardi di euro: 1,5 sono destinati a Camera e Senato; 309 milioni servono al funzionamento della presidenza del Consiglio dei ministri, mentre per il Quirinale e la presidenza della Repubblica ne “bastano” 224. Spese importanti anche per la magistratura: alla Corte dei Conti tra gennaio e ottobre sono andati 196 milioni, al Consiglio di Stato e ai Tar 155 milioni, alla Corte Costituzionale 52 milioni e al Csm 26 milioni.

Per l’istruzione scolastica lo Stato ha speso 32 miliardi, ma 31 sono sotto la voce stipendi. D’altra parte alla ricerca e sviuppo vanno appena due miliardi. Pochi anche i 660 milioni destinati alla tutela dell’ambiente, soprattutto in un Paese chiamato ogni anno a fronteggiare emergenze sotto forme di alluvioni e frane. Nel turismo sono stati spesi 21 milioni di euro, mentre per la tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici sono stati versati 915 milioni.

Alla sicurezza e all’ordine pubblico sono stati versati complessivamente 24 miliardi, mentre per l’immigrazione sono stati spesi 1,8 miliardi, meno di quando destinato alla comunicazione (1,9 miliardi). (www.repubblica.it)

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