MESSINA – Una città che sta morendo… le scuole chiuse, l’università piano piano sta chiudendo le varie facoltà, gli uffici comunali chiusi. Numerose attività commerciali sono costrette alla chiusura. E mentre, in Prefettura, le menti eccelse messinesi, studiano come fronteggiare la situazione che sta assumendo i lineamenti della catastrofe, in città ci si arrangia come si può. L’inevitabile speculazione che, in questi casi, tanti cittadini subiscono per fare in modo che la propria attività possa continuare, porta a pagare 1000lt di acqua, sulla cui igienicità si dovrebbe aprire un capitolo a parte, anche 120 euro. E dire che Messina è stata l’unica città italiana, in un recente passato, ad avere tre acquedotti… Che fine hanno fatto? Dicevamo menti eccelse che poi negli anni, hanno fatto in modo, a vario titolo, che Messina debba subire emergenze come queste… Questi signori non si fanno scrupoli a ripartire su ogni singola famiglia le spese di gestione delle varie municipalizzate, dove i superesperti di turno nella gestione e nei bilanci inseriscono spese che dovrebbero sostenere a livello personale, bollette che gravano anche della quota parte che ognuno di noi paga per gli stipendi con parecchi zeri che ciascuno di queste “Entità Superiori” hanno diritto per gestire la cosa pubblica. Certe situazioni non si vedono più nemmeno nel più recondito villaggio Africano, eppure la foto che pubblichiamo la dice lunga sul nostro stato di civiltà. E se Messina è agli ultimi posti in Italia, per vivibilità è perche noi cittadini non siamo capaci a dire no… no a tutte quelle persone che ci hanno ridotto cosi… Ma quale emergenza! vengono al pettine decenni di mala amministrazione, un territorio spolpato di tutte le sue risorse. Una guerra combattuta con al comando invece che del Generale, dal Tamburino di turno!
Messina al collasso

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