AGENDA CHIARA. Gli alloggi popolari sono un costo, vendiamoli a chi li abita. E basta sprechi-IACP
Ecco le proposte di Chiara Sterrantino, candidata all’Ars nella lista “Diventerà Bellissima” con Musumeci Presidente, sulla scottante questione sociale dell’edilizia economica e popolare. L’Avv. Sterrantino, con la sua AGENDA CHIARA, sta caratterizzando la sua campagna elettorale con idee e contenuti.
In tutte le altre Regioni è stata varata la riforma dell’edilizia economico-popolare, con la creazione di enti dotati di personalità giuridica e di autonomia organizzativa, patrimoniale e contabile, con una governance snella ed efficace. In Sicilia, invece, abbiamo ancora i vecchi IACP (Istituti Autonomi Case Popolari) commissariati da anni: la legge prevederebbe tuttora siano gestiti da consigli d’amministrazione di ben 9 componenti!
Da quasi 10 anni si parla di riforma, ma l’Ars non è riuscita a farla.
Intanto gli IACP siciliani gestiscono un patrimonio in larghissima parte costituito da alloggi di vecchia costruzione che comportano, per gli asfittici bilanci degli Istituti, solo costi di continua manutenzione e di gestione. E’ facile immaginare che in una palazzina con oltre vent’anni di vita il rifacimento di un bagno o degli infissi anche in un solo appartamento, comporta una spesa superiore ai canoni annuali di locazione che l’IACP incassa per l’intera palazzina. E sempre che si riesca – ardua impresa- a recuperare i canoni dagli assegnatari morosi. Spreco e cattiva gestione.
Il patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica attualmente gestito dagli IACP dell’Isola, dopo i trasferimenti ai comuni degli ultimi anni di alloggi regionali e nazionali, è di circa 50 mila alloggi, in cui vivono 150/200 mila siciliani.
Questi alloggi non dovrebbero più da tempo essere pubblici ma alienati agli assegnatari che hanno fatto richiesta di acquisto da tempo. A Messina e provincia ci sono migliaia di case popolari da vendere, ma non vengono cedute a chi ne ha bisogno e diritto! Perché? Se eletta, intendo presentare una proposta di legge per agevolare la dismissione degli alloggi pubblici e il riscatto da parte dei privati assegnatari, prevedendo anche una convenzione con istituti di credito per concedere mutui a tasso zero; gli oneri sarebbero finanziati dalla Regione.
Gli incassi delle vendite potrebbero esseri destinati alla costruzione di nuovi alloggi, o anche all’acquisto di alloggi invenduti esistenti sul mercato privato. Così si eviterebbero nuovi quartieri-ghetto e si incentiverebbe la ripresa dell’edilizia in grave crisi per il blocco dei cantieri determinata dal governo Crocetta e dal fermo dell’edilizia privata.
“Ma cu è chista?“. “Chi si misi ‘nta testa?“. “Chistu mi misi“. Lo voglio fare. Con la determinazione necessaria. Volete aiutarmi a farlo?