MESSINA – Il G.I.P. Giovanni De Marco – a seguito dell’inchiesta aperta qualche mese fa, dopo che dal Procuratore della Repubblica Vincenzo Barbaro, era finito un’esposto anonimo, che informava che i lavori alle banchine del porto di Messina erano stati eseguiti con un cemento che non era dello stesso tipo di quello in progetto – ha emesso sei misure interdittive: cinque nei confronti di altrettanti imprenditori impegnati nell’esecuzione dell’appalto e una nei confronti di un funzionario alle opere marittime. Per ricordare meglio, parliamo di lavori già eseguiti con un’appalto da oltre 15 milioni di euro aggiudicato e realizzato dall’Ati d’impresa capeggiata dalla Tecnis Spa di Catania, il progetto realizzato ha visto l’allineamento dei moli Vespri e Colapesce, creando così la maxi banchina per navi da crociera inaugurata nel 2010. Inizialmente gli indagati erano dieci ma a conclusione il Giudice ha emesso il provvedimento di sospensione per un’anno dall’attività per: Danilo La Piana, Antonio Giannetto, Concetto Lo Giudice Bosco, Daniele Naty, Vincenzo Silvestro e un’anno di interdizione dai pubblici uffici per il funzionario Francesco Bosurgi. E’ stato disposto, come misura aggiuntiva, un sequestro preventivo sui conti correnti personali degli interdetti fino ad arrivare alla somma di € 257.000,00 (importo lucrato sull’appalto calcolato dal consulente della procura).