Fallimenti in calo ma la Sicilia sempre nella parte alta della classifica
Dopo un quarto trimestre del 2014 che si è chiuso con la cifra record di 4.502 fallimenti (dato più alto per un singolo trimestre dal 2009 ad oggi), nei primi tre mesi dell’anno si è interrotta la preoccupante crescita di imprenditori che hanno visto fallire la propria attività. Nel primo trimestre del 2015 infatti i fallimenti sono stati 3.803, registrando un calo di ben 799 casi in soli tre mesi, pari al 15,5% in meno. Una buona notizia dopo un 2014 che si chiuso con ben 15.605 fallimenti, mai un dato così alto negli ultimi 5 anni.
Rispetto, invece, allo stesso periodo del 2014 c’è stato un piccolo calo dello 0,5%, un segnale che va interpretato positivamente se si guarda il trend che si era instaurato, con un costante aumento di casi di fallimento. Per dare un’idea più precisa del fenomeno basti pensare che rispetto al primo trimestre del 2009 il numero dei fallimenti è cresciuto del 72,7%.
In media nel 2015 sono fallite 59 imprese ogni giorno (considerando le sole giornate lavorative), più di due imprese ogni ora. Dal 2009 a oggi inoltre si contano 78.978 imprese che hanno portato i libri in tribunale, numeri che sottolineano le difficoltà che sta ancora attraversando il nostro tessuto imprenditoriale.
Analizzando il numero di fallimenti registrati nel corso del primo trimestre degli ultimi anni, si evidenzia il costante aumento che si è registrato fino alla fine dell’anno appena concluso. Erano 2.102 nel 2009, 2.825 nel 2010, 2.988 nel 2011, 3.212 nel 2012, 3.637 nel 2013, 3.823 nel 2014. E poi il dato di fine marzo 2015, che segna la fine di questo preoccupante trend di crescita. È la fotografia dell’Analisi dei fallimenti in Italia, aggiornata al primo trimestre 2015, realizzata da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information.(fonte: www.crif.it)





