Blog

L ‘Ignoto Marinaio – IL PONTE, ACCORINTI, SHIH HUANG TI E QUELL’INFAMIA DA NON DIMENTICARE. (MA DI CHE MARCA ERANO LE CARAMELLE? SI PUÒ SAPERE?)

L ‘Ignoto Marinaio

IL PONTE, ACCORINTI, SHIH HUANG TI E QUELL’INFAMIA DA NON DIMENTICARE. (MA DI CHE MARCA ERANO LE CARAMELLE? SI PUÒ SAPERE?)

In “Altre Inquisizioni” (Feltrinelli), scrive Borges:”Contemporaneo alle guerre di Annibale, Shih Huang Ti, re di Tsin, ridusse in suo potere i Sei Regni e annientò il sistema feudale; eresse la muraglia, perché le muraglie servono di difesa; bruciò i libri, perché l’opposizione invocava la loro testimonianza per elogiare gli antichi imperatori”. E poi: “In uno dei parlamenti popolari convocati da Cromwell, narra Samuel Johnson,  fu proposto con tutta serietà che si bruciassero gli archivi della Torre di Londra, che si cancellasse ogni memoria delle cose passate e che tutto il regime della vita ricominciasse. In altre parole, il proposito di abolire il passato fu già formulato nel passato e – paradossalmente – è una delle prove che il passato non può essere abolito”. Mi scuserete questa lunga citazione, ma mi è venuta alla mente, insieme all’immagine del sindaco Accorinti – inganni della mia memoria, avrà associato la Cina al Tibet – sventolante i “papers” delle missioni dei suoi predecessori. Più costose, più dispendiose quanto vi pare, ma c’è caduto pure lui, il Tibetano. Ora, anche a Palazzo Zanca si è ordinato di bruciare ogni cosa passata. Di fare tabula rasa di ciò che fu degli “antichi imperatori”. E ciò senza tenere in alcun conto che, nel passato, ci potesse essere una cosa, un fatto, una decisione, o anche una sola persona da “salvare”. O anche, soltanto, da comprendere, o forse da giustificare. Ancora dopo tre anni, lui l’Incorruttibile, il Nuovo vestito di nuovo, non vuole sentire parlare del “prima”. Di chi ci fu sulle poltrone oggi occupate da lui e dai suoi. Per nessuna ragione. Può parlarne lui solo. Per annichilire ogni ricordo, lordare ogni memoria, fare ripartire l’orologio della Cattedrale dal tempo in cui è arrivato lui, la Rivoluzione dal Basso. Non che i primi cittadini del tempo che fu – per i quali non nutrìi e non nutro alcuna simpatia – brillarono per il loro operato, anzi. È il loro fallimento che ha “prodotto” il Tibetano. Sono responsabili anche del dopo, di questo dopo. Disastroso. E maramaldeggiante con chi dagli altari oggi è nella polvere. Ma il Nuovo finisce per assomigliare tanto al vecchio. Forse non in quantità. Ma con una cornice di ridicolo – il veleno col quale si uccidono i potenti – che i sindaci colpiti dalla “damnatio memoriae”, tra colpe, malefatte e peccati, riuscirono a scansare. Se ti fai rimborsare dal Comune il caffè o le caramelle, non solo non sei candido come il giglio che hai fatto di tutto per apparire. Sei pure miserabile. Miserabile. Con tutte le accezioni di questa dura parola; dentro il cui polisenso ho una preferenza per la luce estetica che illumina gli angoli più riposti della e delle personalità. 

Il vecchio “ritorna”. E si prende gioco del popolo che plaude il nuovo: ritorna con le maschere rivoluzionarie. Sornione. Beffardo. Dietro c’è lui. Ancora. Gli muove i comportamenti ai nuovi. Uguali, con qualche scarto. Utile a cambiare la memoria di sè, ma non la sostanza. Ecco perché i comportamenti tra prima e dopo sono vicini, similari, gemelli. D’accordo, non perfettamente uguali, ma non dissimili. In inefficacia, in scarsa trasparenza. Non è di queste ore la notizia che l’ex sindaco Marino, già capofila dei primi cittadini “moralisti”, è a rischio di condanna da parte dei giudici romani per lo storia degli scontrini? D’accordo, non erano caffè, né caramelle, come a Messina; nella Capitale, non si sorseggia, non si succhia, si pasteggia con pranzi e cene. Pagati dal Comune. Anche qui caffè e caramelle del sindaco sono pagati dal bilancio comunale. Che é bucato come un pezzo di Emmental. Giusto, le cifre non sono le stesse. Ma, se hai fatto le pulci agli altri, ora che ci sei tu, non puoi avere distrazioni, né grandi, né piccole. La Rivoluzione non può scivolare su una Ricola o che so io, una Dufour, una Sperlari, una Elah. O piuttosto su una di quelle caramelle “nuove”; nuove come il loro Masticatore dal Basso: Jelly Belly,  Haribo, Gelco, Fini, Bulgari, Ravazzi, Finex. Boh, non è dato sapere, ad oggi, la marca. Neppure il sicofante Trischitta, solitario oppositore nel Palazzo, è stato in grado di scoprirlo. Come vedete, il passato si prende chi vuole metterlo a morte. Già. Sul passato Borges fa un’altra ipotesi: “Shing Huang Ti aveva esiliato sua madre perché di cattivi costumi; nella sua dura giustizia, gli ortodossi non videro altro che un’empietà… forse, volle abolire tutto il passato per abolire un solo ricordo: l’infamia di sua madre”. 

Cosa vuole fare dimenticare Accorinti ? Quale passato vuole bruciare ? Il tempo in cui faceva il “No Ponte”, pappa e ciccia con i traghettatori ? Il passato di beniamino di Caronte&Tourist ? Di Franza e Genovese ? Nessun aiutìno ? L’infamia da ricordare. La macchia che ritorna. Del vostro, minuscolo, Shing Huang Ti. 

Testata registrata presso il ROC al n.25404.
Direttore Responsabile Giovanni Gentile Tutti i contenuti de lagazzettamessinese.it sono di proprietà di Soc. Cooperativa Sociale “COMPAGNIA DEI SERVIZI” P.I. 03175420839.

Scarica l'App de LaGazzettaMessinese.it

Copyright © 2015 - 2018 Soc. Cooperativa Sociale “COMPAGNIA DEI SERVIZI”

In alto