Sanità – In Sicilia meno cure, più morti
Le disposizioni previste nel Decreto del Ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin escludono dal rimborso tramite ticket decine di prestazioni, che i pazienti sono costretti a pagare interamente. Un provvedimento che, da un lato, anche a causa delle sanzioni previste, ha spaventato i medici che hanno quindi ridotto di molto le stesse prestazioni, dall’altro, la scelta (spesso obbligata, visti i costi) dei siciliani di curarsi sempre di meno. Vi sono alcuni casi dove la prestazione è parzialmente a carico del SSN, e sono questi i casi dove i pazienti decidono di rinunciare. Mentre in qualche caso i pazienti si sono trovati di fronte a novità spiazzanti: “Vuoi rifare gli esami del colesterolo? Torna tra cinque anni”. Anche per questo il presidente dell’Ordine dei medici Toti Amato, recentemente ha parlato di “disparità sociali sempre più evidenti e profonde che danneggiano il benessere delle persone, compromettendone anche la dignità“. I siciliani insomma si curano di meno, anche perché sono più poveri. Preoccupano anche i tassi sulla mortalità. Soprattutto quella legata alle malattie dell’apparato cardiovascolare: 182 morti su mille abitanti in Sicilia, a differenza del resto d’Italia dove la media è di 159. Stesso discorso per le patologie cerebrovascolari (ad esempio gli ictus) dove la mortalità in Sicilia è di 53 persone su mille abitanti, mentre la media italiana si attesta a 37,7.