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Agenda Chiara: I Forestali sono una risorsa, a patto che… ecco le mie proposte.

L’Avv. Chiara Sterrantino, candidata alle elezioni regionali del 5 novembre in  “Diventerà Bellissima”, la lista del Presidente Nello Musumeci, è l’unica tra i candidati che ha avuto il coraggio di fare proposte per i lavoratori forestali, con soluzioni serie e realistiche. Eccole.

Il tema è scottante, ma io non ho scheletri negli armadi, ho la mente e gli occhi puliti, non ho promesso niente a nessuno. Posso trattare della “Questione Forestali” con serenità, mettendo in campo alcune idee che mi sono fatta, anche nel confronto con alcuni lavoratori. I quali – me ne rendo conto – costituiscono una “bomba sociale” che può esplodere da un momento all’altro. Un’eredità pesantissima che la giunta Crocetta-Pd lascia al futuro governo regionale. Che fare delle decine di migliaia lavoratori forestali siciliani? Molti sono di Messina e provincia. Non possono più essere considerati vergognoso carnaio elettorale in balia di questo o quell’altro onorevole scafato che per anni ha loro venduto promesse irrealizzabili e chiacchiere al vento. Le facce di costoro in provincia di Messina, tra i deputati uscenti, le conoscono i lavoratori, le conosciamo tutti. Hanno lucrato, hanno incassato, hanno fallito. Bisogna cambiare.

Cosa si può fare per dare una risposta occupazionale, ma ragionevole, non “imbrogliona”?

Io credo che occorra agire su due fronti; il primo: diminuire il bacino, troppo grosso, dei lavoratori. Come? Incentivando l’esodo volontario di quanti, dinanzi alla possibilità di un’altra prospettiva, potrebbero lasciare la “Forestale” col sistema delle “giornate” che dà un lavoro per pochi mesi e tra mille patemi e scegliere la strada di un’occupazione alternativa. La mia proposta? Una borsa di autoimpiego di 50.000 euro a chi “esce” dalla “Forestale” presentando un progetto per mettersi in proprio. Si potrebbe studiare un piano di fuoruscita di un quota di lavoratori l’anno. Una spesa significativa annuale  ma “una tantum” e per un obiettivo che può liberare la Sicilia e soprattutto i lavoratori di un problema occupazionale opprimente, di una precarietà senza fine, di un’immagine distorta e negativa: i “Forestali” dell’Isola sono oggetto di continui attacchi sui media. È possibile cambiare? Sì, è possibile. Con quali risorse ? Con un progetto finanziato con fondi europei. Ci sono precedenti ? Sì, ci sono. La linea può essere quella utilizzata per la fuoruscita dei lavoratori ex articolisti (Borse formative – Formazione all’autoimpiego – Legge regionale 23 gennaio 1998, n. 3, articolo 2 e successive modifiche ed integrazioni: contributi allora fino a 80 milioni di lire). Anche il contributo Fep (Fondo europeo per la pesca) che prevedeva pagamenti compensativi (40 mila euro) in favore dei pescatori che consegnano il tesserino è un  “precedente” che può essere adattato.

50 mila euro sono tanti? No, perché si darebbe la possibilità a tanti “Forestali” di uscire e riconvertirsi in lavoratori autonomi. In quali settori? Priorità in agricoltura, ambiente, turismo, ristorazione e attività similari. Ci sarà chi aprirà un ristorante, un agriturismo, un B&B, si misurerà con l’agricoltura bio, etc.

Il secondo fronte: se si riuscisse gradualmente a diminuire la platea dei lavoratori forestali, fino a quota 5.000/7.000, ad esempio, rispetto alle oltre 20.000 unità attuali (nessuno conosce il numero esatto!) si potrebbe pensare:

  1. a) di riqualificare i lavoratori rimasti con un un grande progetto che in uscita formi guardie forestali attraverso il quale rimpinguare e rendere efficiente il Corpo Guardie Forestali della Regione Siciliana. Un obiettivo sul quale insiste giustamente il Presidente Musumeci, quello dello “Stato nelle campagne”;
  2. b) potenziare e rendere permanente ed efficiente il Servizio Antincendio della Regione, mediante la riqualificazione e l’impiego stabile di queste risorse umane: sono risorse di competenza e di esperienze, non un “peso” o una sacca di parassitismo, come spesso vengono dipinte. Reduci come siamo da una terribile stagione di incendi che ha distrutto ingenti superfici boschive, è inutile qui soffermarsi sull’importanza di avere un Antincendio Regionale in campo dal 1^ gennaio al 31 dicembre e non solo in giorni estivi “di emergenza”. Occorre programmare non improvvisare: essere presenti già nei primi giorni dell’anno, svolgere lavori di preparazione (viali parafuoco etc) e poi interventi di prevenzione, avvistamento, controllo, spegnimento, reimpianto e rimboschimento.

Sono soluzioni “di governo” di una problematica complessa, alla quale spesso ci si accosta con soluzioni miracolistiche, irreali, demagogiche. Io ho delle idee: sicuramente limitate, imperfette, da rifinire. Ma, credo, innovative: le offro al discorso pubblico, ai lavoratori e alle loro organizzazioni, allo stesso programma di governo della futura giunta e al Presidente Musumeci che so avere molto a cuore il problema. E al confronto, agli apporti e anche alle critiche. Ci vuole coraggio ? Penso di averlo. Rispetto a chi promette cose che non saranno mai mantenute, io che non appartengo al “club degli uscenti”, voglio essere onesta, fino in fondo. Perché onestà in politica è fare ciò che si è detto, non dire ciò che non si può fare, mettercela tutta perché ciò che si è detto si faccia davvero.

 

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