FORMAZIONE? IO CHIARA DICO: “DOPO LA CRIMINALIZZAZIONE, BISOGNA RIPORTARE I FORMATORI AL LAVORO , RIFORMARE IL SETTORE: ALLIEVI VERI E PREPARATI, PROTOCOLLI E CONTROLLI DI LEGALITÀ
L’Avv. Chiara Sterrantino, candidata nella lista Diventerà Bellissima per Musumeci Presidente, ha redatto un’Agenda-Formazione come contenuto del suo programma per le elezioni regionali del 5 novembre. Eccola.
Per anni la formazione in Sicilia – con lodevoli eccezioni di enti sani – è stata gestita male, spesso in modo vergognoso: le inchieste giudiziarie, di cui bisogna tuttavia attendere le sentenze definitive, ci hanno offerto casi di spreco e malaffare veramente inquietanti. Vicende che hanno finito per danneggiare l’immagine complessiva del settore e della stessa Sicilia; e di sporcare la reputazione di quanti facevano formazione in modo serio e pulito con buoni risultati nel campo della dispersione scolastica e dell’inserimento nel mondo del lavoro. E soprattutto danneggiare migliaia di lavoratori incolpevoli che, dopo essere stati raggirati e utilizzati a fini politici da Crocetta nelle scorse regionali (a Messina furono memorabili i suoi giri elettorali, insieme all’allegra brigata Pd-Megafono, per gli enti di formazione) sono stati umiliati, offesi, distrutti nella loro dignità, persino criminalizzati e infine gettati in mezzo a una strada, insieme alle loro famiglie. Parliamo di migliaia di lavoratori che – salvo le mele marce, dove non ce ne sono? – facevano il loro dovere, persone perbene occupate anche da decenni che sono state licenziate. Adesso sono disoccupati. Condivido appieno la posizione al riguardo del Presidente Musumeci: “Vanno tutelati e valorizzati i formatori e creata una struttura regionale agile e snella per restituire il sistema formativo alla sua naturale funzione”. Bisogna riportare al lavoro i formatori, cambiare il sistema, dotarlo di certificazioni di qualità. E affidarlo a controlli severissimi, con l’adozione di protocolli di legalità che coinvolgano Magistratura, Corte dei Conti, Organismi di controllo europei sulle frodi, Forze dell’Ordine. Bisogna collegare i corsi ai bisogni effettivi come il recupero scolastico nelle periferie e nei quartieri a rischio. Occorre creare un canale tra la formazione e il mondo delle imprese, eliminando i corsi inutili e potenziando gli stage. Abbiamo bisogno di migliaia di operatori preparati professionalmente e dotati di bagaglio linguistico: nel campo del turismo, dei beni culturali, dell’agricoltura, dell’ambiente, della ristorazione, della gestione di lidi e spiagge, dell’ innovazione tecnologica. Non li abbiamo. E invece dobbiamo averli. Lo possono diventare gli allievi: ma quelli veri, volenterosi, impegnati, non gli allievi-fantasma, messi soltanto sulla carta per fare ottenere l’indennità di pochi euro al giorno a chi non ne ha diritto. Va anche valorizzata la formazione dei dipendenti pubblici. Perché non pensare a un progetto di riqualificazione del personale precario presso Regione ed enti locali da riutilizzare presso gli uffici giudiziari al collasso perché drammaticamente carenti di personale amministrativo?
Tutte cose che si possono fare e che dobbiamo fare, chiudendo una ferita, riformando il settore, ridando coraggio e autostima a migliaia di formatori dopo gli anni bui della fake rivoluzione crocettiana. Non è facile, ma ce la faremo.